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Mobilità

1. La mobilità ed il Processo di Bologna - Il tema della mobilità, introdotto con chiarezza nella Dichiarazione di Bologna, mira alla rimozione degli ostacoli al pieno esercizio della libera circolazione” di studenti, docenti, ricercatori e personale amministrativo. Il comunicato di Berlino ribadisce il valore della mobilità  in quanto “fondamento della costruzione dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore” e la cui importanza si estende "sia in ambito accademico e culturale che in ambito politico, sociale ed economico”. I Ministri riuniti a Berlino riconoscono “il rilevante sostegno dei programmi dell’Unione Europea”  e stabiliscono di  “intraprendere tutte le azioni necessarie per migliorare la qualità e la quantità dei dati relativi alla mobilità studentesca”.  Ribadiscono inoltre la loro intenzione di “impegnarsi in ogni modo per rimuovere gli ostacoli che ancora si frappongono alla mobilità entro lo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore”. Allo scopo di accrescere la mobilità degli studenti, i Ministri “intraprenderanno tutte le azioni necessarie per consentire la portabilità di prestiti e borse di studio nazionali”. A tal proposito, si precisa che  Processo di Bologna,  riguarda sia la mobilità per periodi di studio (orizzontale) che quella per interi cicli (verticale).

2. La mobilità degli studenti per periodi di studio – La mobilità degli studenti europei per periodi di studio si svolge principalmente nell’ambito del programma Erasmus, sostenuto dall’Unione Europea nell'ambito del LifeLong Learning Programme 2007-2013.

Lo svolgimento di un periodo di studio all’estero pone la necessità di garantire al beneficiario il pieno riconoscimento di un numero di crediti pari a quello che lo stesso avrebbe acquisito presso la propria istituzione di appartenenza.  Il pieno riconoscimento si basa sull’elaborazione di un piano di studio adeguato alla durata del soggiorno, di cui sia prevista la piena sostituibilità con attività formative previste nel proprio curriculum per un numero di crediti equivalente e deve essere garantito prima della partenza dello studente, mediante la firma di un documento che indica con chiarezza le attività formative da svolgere all’estero e quelle dalle quali lo studente sarà esonerato dopo aver completato con successo il suo periodo di studio all’estero. Tale procedura richiede l’intervento di una figura accademica di riferimento, che abbia le competenze e l’autorità per approvare il piano di studi e garantirne il pieno riconoscimento.

La facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Catania ha adottato il sistema del riconoscimento automatico degli insegnamenti e dei relativi crediti conseguiti  conformemente al learning agreement approvato dal consiglio di corso di laurea di appartenenza. Pertanto, al suo rientro lo studente deve consegnare all'URISP:

-  certificati originali degli esami sostenuti

-  originale del Learning Agreement

-  originale della modifica Learning agreement

L'Ufficio provvederà ad inviare alla segreteria studenti  la documentazione con una lettera di accompagnamento firmata dal Preside e una tabella riepilogativa degli insegnamenti convalidati, delle corrispondenze secondo il nostro ordinamento e dei voti convertiti sulla base dell'apposita tabella di conversione, anche questa approvata dal Consiglio di Facoltà.

Inoltre, dall'anno accademico 2006-2007, il Corso di Laurea in Politica e Relazioni Internazionali (PRI) ha avviato un progetto pilota denominato Socrates Core Curricula. Nello svolgimento del progetto Socrates, l’esperienza ha dimostrato che le maggiori difficoltà della mobilità incontrate dagli studenti riguardano l’organizzazione del piano di studi (Learning Agreement).Per questo motivo, i docenti della facoltà di scienze politiche impegnati in accordi Socrates, in particolare nell'ambito del Cdl PRI, hanno ritenuto opportuno l’elaborazione di alcuni “Socrates Core Curricula”. Lo scopo è quello di proporre ai partners con i quali la facoltà ha accordi bilaterali Socrates,dei piani di studio contenenti le materie ritenute adatte per gli studenti stranieri e ricevere una proposta simile dal partner.In questo modo le difficoltà degli studenti per il completamento del Learning Agreement verranno ridotte rendendo anche più facile  il riconoscimento. Per  tal ragione, sono stati selezionati tra i corsi offerti dal Cdl PRI quelli che si ritiene gli studenti stranieri dovrebbero frequentare ed è stata fatta analoga richiesta ai partner stranieri. Ovviamente si tratta solo di una traccia non vincolante ma che rende più agevole la compilazione del piano di studio prima della partenza.

Al momento il progetto è attivo con l'Università di Liége ed è in fase di definizione con altre Università convenzionate con la facoltà.

3. La mobilità degli studenti per interi cicli di studio – Con l’introduzione dei tre cicli  nei 45 paesi partecipanti al Processo, per gli studenti si apre la possibilità di svolgere uno dei cicli all’estero o anche presso un’altra istituzione del proprio paese. Occorre quindi che questo tipo di mobilità tra cicli ed istituzioni  sia agevolato da procedure di Riconoscimento titoli trasparenti, coerenti ed affidabili, così come previsto dalla Convenzione di Lisbona.

4. La mobilità dei docenti e dei ricercatori –  Già nella Dichiarazione di Bologna i Ministri avevano dedicato particolare attenzione alla promozione della mobilità dei docenti, dei ricercatori e del personale tecnico-amministrativo, ponendo l’obiettivo “del riconoscimento e della valorizzazione dei periodi di ricerca, didattica e tirocinio svolti in contesto europeo, senza pregiudizio per  i diritti acquisiti”.  A Bergen, essi si impegnano a intensificare ulteriormente i loro sforzi per eliminare gli ostacoli a tale mobilità, “attraverso la facilitazione del rilascio dei visti e dei permessi di lavoro”.

 

 Webmaster Valentina Barbagallo [urisp@unict.it]

Ultimo aggiornamento: martedì, 17 luglio 2007