Gli
Usa e l’Iraq. Il “rapporto Baker” visto dalla stampa italiana.
A cura di Emanuela Di Dio
L'Iraq Study Group,il 6
dicembre ha presentato il nuovo ruolo delle truppe USA in Iraq
all'amministrazione Bush.Il documento elaborato dalla commissione di
saggi,presieduta dall'ex segretario di Stato James Baker (da cui prende il nome
in documento) e dal democratico Lee Hamilton prevede,nel giro di un anno o poco
più, il passaggio da un ruolo di combattimento a uno di assistenza a quelle
irachene.
Il Corriere della
sera nell'edizione on-line del 7 dicembre 2006 scrive : "Il
presidente degli Stati Uniti George W.Bush ha assicurato che ciò sarà preso
molto seriamente,parlando di fronte alle telecamere alla Casa
Bianca"."Questo rapporto dà una valutazione molta dura della
situazione in Iraq", ha affermato il presidente dopo un'incontro alla casa Bianca con Baker e il democratico
Lee Hamilton. Quest'ultima affermazione è stata riportata anche nell'edizione
del 7/12/2006 dell'Unità che inoltre scrive:<"Bush
ha sottolineato la disponibilità degli Stati Uniti ad accogliere la Siria e
l'Iran ai colloqui sull'Iraq;precisando però che possono prendervi parte solo
se sono disposti a rinunciare al sostegno del terrorismo"."Da parte
sua il primo ministro inglese Tony Blair ha ribadito che per affontare la
questione irachena,occorre andare alle origini dei problemi del Medio
Oriente,ma la "visione" dietro l'inervento in Iraq resta
"giusta".
La Stampa il
6/12/2006 pubblica:<":Signore e signori,non esiste alcuna formula
magica che risolva i problemi dell'Iraq",così ha esordito l'ex segretario
di Stato americano James Baker nella conferenza stampa che ha sancito la
divulgazione del nuovo ruolo delle truppe statunitense in Iraq.l'ex segretario
di Stato ha però tenuto a ribadire il concetto,e ha quindi proseguito:"Per
fornire al governo iracheno una possibilità di farcela,la politica statunitense
deve essere messa a fuoco su un contesto più ampio rispetto alla sola strategia
militare..">La Ds on-line.it il 6/12/2006 riporta alcune
indiscrezioni raccolte dalla Cnn:<contrariamente a quanto trapelato nei
giorni scorsi,il rapporto Baker non suggerisce l'indicazione di un preciso
calendario per il ritiro delle truppe americane dal Paese,bensì un mutamento di
strategia politica..Rai news24 il 7/12/06 ha riportato la nuova
strategia del primo ministro britannico Tony Blair,per ottenere il successo in
Iraq,il premier britannico ha delineato i tre punti necessari per ottenere
questo risultato,ha detto Blair: "Primo:è necessario supportare il governo
del primo ministro iracheno Nouri al-Maliki e tutelare la sua
unità;Secondo:tutte le parti coinvolte devono assumersi le proprie
responsabilità nei confronti del governo di Baghdad;e infine,dobbiamo fare
tutto il possibile nella regione per portare la pace tra Istraele e i
palestinesi".
Il 10/12/06 la
Repubblica(on-line)scrive:"Il rapporto Baker è scorretto mina la
sovranità dell'Iraq":il presidente iracheno Jalal Talabani rifiuta il
rapporto Baker ritenendolo pericoloso per la Costituzione e la sovranità
dell'Iraq.Il presidente ha poi stigmatizzato la proposta di ridurre gli aiuti
americani al governo iracheno se non vi saranno progressi
significativi."Significa trattare l'Iraq come una piccola colonia cui si
impongono condizioni"ha sottolineato il presidente Jalal Talabana,"e
negare il fatto che noi siamo un governo sovrano e rispettato... –conclude - Sulla
sicurezza abbiamo le mani legate,l'Iraq deve riconquistare la proprio sovranità
in questo campo". Nel frattempo la situazione in Iraq diventa sempre più
difficile,soggetta a continui scontri e decine di vittime ogni giorno.