Tifoso ucciso, terrorismo ultrà.

 

Quando la violenza diventa sport.

 

 

La notizia vista dal Corriere dello Sport, la Stampa e il Messaggero.

 

                                                            A cura di Elisa Spanò

 

L’Italia, paese del culto della domenica sportiva.

La domenica mattina del 11 novembre, qualcosa rompe la routine della dodicesima giornata di campionato, trasformandola in un giorno di violenza e terrorismo. Arezzo, un gruppo di ultrà laziali  sosta in un’ area di servizio dell’autostrada, Badia al Pino Sud, si scontra con un gruppo di ultrà juventini. Dal lato opposto della carreggiata due volanti della Polstrada vede tutto accendono la sirena, ma non serve a niente, con il frastuono che proviene dall’autostrada. Allora succede qualcosa che rimarrà ascrivibile come minimo all’imprudenza , alla leggerezza. Un’agente estrae la pistola spara in aria o che abbia mirato, questo ancora non è chiaro.  L’unica cosa certa è la morte di un ragazzo, Gabriele Sandri. La morte del giovane ultrà, sarà la scintilla per far scoppiare in Italia atti di violenza e terrorismo, da parte di ultrà italiani che hanno sete di vendetta.

 

Lunedì 12 novembre il quotidiano la Stampa (www.lastampa.it) riporta la notizia: “La rivolta del mondo ultrà parte da Bergamo. I curvaioli dell’Atalanta, hanno deciso di non far giocare Atalanta-Milan e ci sono riusciti”. L’alleanza ultrà si è fatta sentire all’interno dello stadio. Nessun striscione, solo i cori, contro poliziotti e carabinieri. Dopo trenta secondi arriva il primo lacrimogeno in campo, il secondo dopo tre minuti. Partita sospesa.

Gli ultrà di Roma cominciano la loro marcia di violenza e vendetta per le strade, quartiere Flaminio, prendono d’assalto la caserma: “Vanno in frantumi le finestre del commissariato. Prendono fuoco alcune macchine lì parcheggiate e la porta d’ingresso. Da alcune macchine in sosta, forzati i cofani, tirano fuori le batterie e le utilizzano come armi. Sembrano gli anni di Piombo”. Assalgono un autobus con della gente a bordo, piccoli gruppi sciamano per via Cassia e via Flaminia vecchia. Gli ultrà riescono ad entrare negli uffici del Coni e distruggono tutto quello che incontrano.

 

Lo stesso giorno la testata il Messaggero (www.ilmessaggero.it) riporta le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “E’ bene che non si confonda qualcosa di molto negativo come quello accaduto ieri con l’Italia. E’ importante che non si confondano le immagini degli incidenti di ieri con l’Italia che è tante altre cose”. Il giornale trascrive la decisione dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive: “Le trasferte di massa delle tifoserie violente non saranno più consentite. La misura sarà mantenuta fino all’adozione della tessera del tifoso, una sorta di carta che identifica l’appassionato”.

 

Le indagini per l’omicidio di Gabriele Sandri procedono. Per poter ricostruire la vicenda e capire cosa sia successo quella domenica. Martedì 13 novembre il foglio il Corriere dello sport (www.corrieredellosport.it) scrive: “A due giorni di distanza, il pm che coordina le indagini, Giuseppe Ledda, ha svolto un sopralluogo nell’area di servizio Badia al Pino Sud, da dove ha sparato Luigi Spaccarotella, l’agente accusato di omicidio ”. Per il momento l’inchiesta si è allargata: i quattro amici che erano con Sandri domenica scorsa sono indagati per tentate lesioni dalla procura di Arezzo. La notizia ha destato non poca amarezza da parte di chi conosceva il Sandri, infatti, un amico della vittima dichiara: “E’ l’ennesimo modo per distogliere l’attenzione dalle responsabilità gravissime del poliziotto”.  Il giornale la Stampa (www.lastampa.it)  riporta due dichiarazioni contrastanti, la prima: “Vincenzo Giacobbe, il questore, ha appena annunciato che per l’agente è quasi pronta l’accusa più grave, omicidio volontario: c’è un testimone che l’ha visto prendere la mira, la pistola tenuta con le due mani, altro che colpo partito a casaccio”. La seconda dichiarazione proviene dal poliziotto Luigi Spaccarotella, che afferma: “Sono deciso a respingere l’accusa di essere un assassino o una specie di Rambo. Non volevo uccidere nessuno. Dimostrerò che è stato un incidente, e sono pronto ad assumermi le mie responsabilità”.

  

Roma, mercoledì 14 novembre si svolgono i funerali di Gabriele Sandri. La testata il Corriere dello sport (www.corrieredellosport.it) riporta la notizia: “Roma si è fermata per l’ultimo abbraccio a Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio ucciso domenica scorsa. Nella Chiesa di San Pio X, nel quartiere Balduina si sono svolti i funerali ai quali hanno partecipato quasi diecimila persone. Nella capitale è lutto cittadino ”. Ma l’informazione più rilevante del foglio è l’individuazione di uno degli ultrà juventini coinvolto nella rissa di domenica scorsa, il giornale scrive: “Li cercavamo da quattro giorni. Stamani uno di loro era in Procura D’Arezzo, nella stanza di Giuseppe Ledda, il pm che coordina le indagini. Questo nuovo testimone era nella  Mercedes Classe A che avrebbe lasciato l’area di servizio poco dopo la morte di Gabriele. Il testimone non avrebbe raccontato molto”. 

 

Il Manchester vuole garanzie per la trasferta a Roma,

lo stesso giorno dei funerali il quotidiano la Stampa (www.lastampa.it) trascrive: “La situazione italiana fa paura anche all’estero. In vista della partita in Champions League Roma-Manchester, in programma il 12 dicembre all’Olimpico, la società inglese ha chiesto un incontro con l’Uefa e con le autorità italiane:vuole garanzie sull’incolumità dei suoi tifosi”.

 

La testata del il Messaggero (www.ilmessaggero.it) espone nell’articolo del 14 novembre le dichiarazioni del procuratore aggiunto di Roma Franco Ionta: “Assaltare le caserme, incutere timore nella popolazione, condizionare i poteri pubblici dello Stato, in questo caso in materia di decisioni riguardanti manifestazioni sportive, sono fatti che a nostro giudizio, integrano le finalità di terrorismo” .

 

Giovedì 15 novembre  il foglio la Stampa (www.lastampa.it) riporta la notizia: “La posizione giudiziaria del poliziotto, …si è infatti aggravata. L’ha detto ai giornalisti l’avvocato dell’agente , Francesco Molino… << E’ cambiato il capo d’imputazione>>, spiega il legale, e l’ufficializzazione << è in arrivo. Sarà semmai dolo eventuale- precisa l’avvocato- ma sarà omicidio volontario. A noi è stato preannunciato così>>.”

 

Il medesimo giorno la testata il Messaggero (www.ilmessaggero.it) rende la dichiarazione del padre della vittima: “In questi giorni-ha detto Sandri- si è spesso mischiata l’uccisione di mio figlio con fatti che non c’entrano niente. Non voglio più sentire parlare di stadi e di ultrà. Mio figlio è stato ammazzato da un assassino che deve pagare per quello che ha fatto”.