TERRORE IN PAKISTAN

 

LA CRISI IN PAKISTAN

 

 

LA NOTIZIA VISTA DALLA STAMPA FRANCESE

 

di Simone Giannì

 

 

Il quotidiano francese La Croix scrive che “lo stato di emergenza è stato decretato da Pervez  Musharraf ,che ha chiamato a sostegno di questa decisione, la moltiplicazione degli attentati e l’ingerenza del potere giudiziario nelle prerogative del governo per il  contrasto dei terroristi islamici”.” Ma l’opposizione, così come numerosi analisti e media pachistani ritengono che il generale Musharraf, cerchi in tutti i modi di mantenere il potere”. La Croix sottolinea che” Perez Musharraf ha tenuto testa, ad una raffica da parte della comunità internazionale, in particolare da Washington, dove i piu’ alti  governanti, compreso il presidente George W. Bush , gli invocano di rinunciare allo stato di emergenza e di organizzare le elezioni legislative previste per metà gennaio”. Nel frattempo le forze dell’ordine pachistane hanno messo agli arresti domiciliari 1500 persone in tre giorni, tutti oppositori del regime. Sempre il quotidiano transalpino riporta le dichiarazioni del primo ministro Shaukat Aziz, che ha assicurato che le elezioni avranno luogo Anche Le Figaro’ riporta i conflitti che pervadono il Pakistan dopo la decretazione dello stato di emergenza: “Percosse, gas lacrimogeni, arresti coatti…ieri, le autorita’ pachistane hanno mobilitato

la polizia in opposizione a giudici ed avvocati scesi in strada per protestare contro lo  stato dimergenza, riuscendo parallelamente a soffocare ogni tentativo di opposizione. Da sabato, piu’ di 1500 persone sono state arrestate in tutto il paese”. L’ obiettivo principale della repressione operata dal regime sono i giudici, come sottolinea Le Figaro’”A Lahore, la capitale di Pendjab, i luoghi circostanti l’ imponente edificio con i mattoni rossi dell’ Alta Corte di giustizia portano ancora  i segni degli scontri che hanno opposto un migliaio di magistrati alle forze dell’ordine”. Ma la repressione non risparmia nemmeno i giornalisti e i rappresentanti dei partiti politici. Sempre Le Figaro’ riporta che “ Per quanto riguarda i canali televisivi privati, c’è sempre il black out. Solo Geo news e Ary one, due canali di informazione pachistani con base a Dubai, continuano a trasmettere per i rari possessori di parabole. Di conseguenza, le voci di corridoio prevalgono sull’informazione”.

Le Parisien,in un articolo del 8 novembre scrive che “ la fine della crisi potrebbe essere vicina.  Le autorità pakistane hanno annunciato, sotto la pressione della strada e della comunità internazionale, che le elezioni legislative previste, prima dell'introduzione dello stato di emergenza, per gennaio avranno luogo il mese successivo. Lo stato di emergenza potrebbe essere revocato entro due mesi”. Le Parisien riferisce anche che “la polizia ha messo in guardia l'ex primo ministro Benazir Bhutto, già obiettivo ad ottobre dell’ attacco suicida più sanguinario della storia del Pakistan, che dei kamikaze sono pronti a colpirla durante la manifestazione del suo partito che si terra’ domani a Rawalpindi, una periferia di Islamabad” ma l’ex primo ministro ha fatto un appello a manifestare massicciamente contro lo stato di emergenza.

L’autorevole Le Monde, il 9 novembre informa che “ l’ex primo ministro Benazir Bhutto, è stata posta agli arresti domiciliari, mentre stava cercando di andare ad una manifestazione indetta dal suo partito contro lo stato di emergenza”. Lo stesso Le Monde afferma che “La polizia, che ha circondato la casa di Benazir  Bhutto fin dalle prime ore del mattino,l’ha di fatto messa agli arresti domiciliari per impedirgli di organizzare una manifestazione, con la giustificazione che non è consentita durante lo stato di emergenza indetto da 7 giorni e per le precise minacce di attentati terroristici contro l’ex primo ministro”.