Dalla stampa
italiana: L’Unità,
Terrore in Pakistan
A cura di Sebastiana Spampinato
L’Unità del 07/11/07 pubblica:” Precipita
sempre di più la crisi politico-istituzionale in Pakistan, scatenata dall'imposizione
dello stato di emergenza decisa sabato scorso dal presidente, generale Pervez
Musharraf, che ha contestualmente sospeso
Il giornale Avvenire del 07/11/07: ” In un articolo
sulla pagina degli editoriali del New York Times l'ex premier pachistana
Benazir Bhutto ha chiesto agli Stati Uniti di scaricare la "dittatura
militare" di Pervez Musharraf se il presidente pachistano non accetterà di
tornare alla democrazia. A Musharraf gli Stati Uniti devono porre uno
scelto, ha scritto
Dal giornale
Avvenire del 08/11/07: ” L’ex
premier Benazir Bhutto, rientrata precipitosamente in
Pakistan dopo il “golpe bianco” del generalepresidente Pervez Musharraf, e già
vittima di un attacco sanguinoso al suo primo rientro in patria, sembra oggi
l’unica in grado di mobilitare grandi folli all’interno del Pakistan. E una
prima “verifica” della potenzialità del suo appello alla mobilitazione cadrà
già domani, quando i militanti del suo partito scenderanno in piazza a
Rawalpindi. Una sfida al regime, non immune da forti rischi. Quanto le forze di
sicurezza al servizio di Musharraf siano poco disposte a tollerare
manifestazione di alcun genere, lo confermano i tafferugli di ieri a Islamabad.
Le forze di sicurezza hanno fatto ricorso ai manganelli e lanciato gas
lacrimogeno all’indirizzo dei sostenitori della Bhutto. «Mi appello al popolo
del Pakistan affinché si faccia avanti», ha dichiarato Benazir nel corso di una
conferenza stampa, indetta dopo una riunione con altri esponenti
dell’opposizione. Almeno duecento attivisti del suo Ppp, il Partito Popolare
del Pakistan, erano scesi in strada al grido «Niente legge marziale». Almeno
tre militanti del Ppp sono stati costretti a salire sui furgoni cellulari e
trascinati via.”
Lo stesso quotidiano riporta: ” Il presidente Usa George Bush – nel corso di
una conferenza stampa con il presidente francese Nicolas Sarkozy che ha sposato
le sue richieste – ha raccontato di aver avuto una «conversazione molto franca»
con Musharraf nella quale ha ribadito al generale che gli Usa si aspettano
«elezioni al più presto». E il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale,
Gordon Johndroe ha avvertito che la pazienza della Casa Bianca «non è
infinita». C’è chi nota come il nervosismo Usa sia aumentato anche in seguito
alla debole risposta dell’esercito pachistano alla crescente instabilità
militare nelle regioni di frontiere, brodo di coltura del terrorismo.”.
Secondo
quanto riportato dal medesimo quotidiano in data 9/11/07 :” Il generale, dopo una telefonata
«molto franca» con
Dal
quotidiano L’Unita del 09/11/07:” Bush ha avuto con Musharraf un
colloquio telefonico «molto franco», ha riferito il presidente americano,
usando un termine che nel linguaggio diplomatico significa non molto
amichevole. Bush ha chiesto che venissero indette le elezioni «presto» e le
dimissioni di Musharraf da capo delle forze armate.
Il governo pachistano ha dato la sua versione: Bush ha mostrato «comprensione»
e «ha lodato Musharraf e il ruolo critico del Pakistan nella lotta al
terrorismo e all'estremismo».
Gli Stati Uniti avevano minacciato di tagliare gli aiuti al Pakistan, circa 12
miliardi di dollari dal
Il giornale
Gli aiuti economici servono al generale-presidente per mantersi in sella mentre
quelli militari vengono utilizzati per fare fronte da un lato alla minaccia
jihadista e dall’altro per non indebolirsi rispetto al rivale indiano. Ma
Patrick Leahy, influente senatore democratico del Vermont e presidente della
commissione Giustizia, ritiene che sia giunto il momento di cambiare politica e
chiudere i cordoni della borsa, almeno fino a quando Musharraf non assicurerà
lo svolgimento di «libere e giuste elezioni democratiche» come d’altra parte
lui stesso ha promesso più volte a Bush. David Obey, deputato del Wisconsin e
presidente della commissione Appropriazioni della Camera, vede la possibilità
di «un’intesa fra Congresso e amministrazione» per far pagare a Musharraf il
prezzo della repressione messa in atto negli ultimi giorni. Se finora i
lobbisti pakistani avevano contato sull’amministrazione Bush per vincere le
resistenze del Congresso democratico ora le tensioni crescenti con