La “minaccia” Iran

La notizia vista dalla stampa mediorientale

 

 

di Maria Catania

 

 

 

Il 5 dicembre 2007, dopo il rapporto dell’intelligence Usa secondo cui l’ Iran avrebbe interrotto nel 2003 i programmi per la costruzione di armi atomiche, il presidente  americano George W. Bush ha manifestato la sua preoccupazione nei confronti dell’Iran, che considera una “minaccia” per la programmazione nucleare militare.

 

Il 5 dicembre 2007 sul quotidiano egiziano “Al Ahram Hebdo” (www.ahram.org.eg/hebdo) si legge che l’ Iran vuole continuare i suoi progetti nucleari ma “è messa sotto sorveglianza degli Usa per impedire che si dota della bomba atomica”, “il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad vuole la sicurezza della sua regione”. inoltre ha anche moltiplicato le iniziative per “rassicurare i suoi vicini arabi sulle caratteristiche pacifiche del suo progetto nucleare.

“L’Iran rimane un pericolo” queste le parole dette dal presidente Bush e riportate da “Siria Times” (syriatimes.tishreen.info) quotidiano della Siria il 5 novembre, “sulla possibilità di costruire un arma nucleare”. “Il direttore generale dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica (IAEA), investiga sull’iniziativa nucleare dell’Iran da 4 anni, facendo appello immediatamente ai negoziati tra Iran e Occidente”  “Il National Intelligence Estimate (NIE)” rappresenta un consenso  delle 16 agenzie dello spionaggio Usa, “accerta che l’Iran ha la capacità di costruire un arma nucleare”, aveva quindi un programma nucleare militare che poi è stato bloccato dagli ispettori dell’ONU e delle sanzioni internazionali.

Al-Jazeera” (www.aljazeera.net), oltre a ribadire  il pensiero di Bush a proposito della pericolosità dell’Iran sul mondo, scrive che  il presidente iraniano dice: “se il potere dell’Occidente continua ad insistere, l’Iran avanzerà una minaccia”, inoltre Ahmadinejad considera “l’accertamento come una grande vittoria”, . “I cinque stati permanenti dell’Onu hanno discusso sulle possibili sanzioni sull’Iran se esso si rifiuta di fermare l’arricchimento dell’uranio”. “L’Iran con l’arma nucleare è qualcosa che il mondo non può permettersi”.

Il 6 dicemre “Iran Daily” (www.iran-daily.com) evidenzia che: “Ci sono due ragioni dell’opposizione dell’occidente all’Iran, iniziata con il potere nucleare, la prima ragione è che gli occidentali sono contrari al progresso iraniano perché loro sanno che se l’Iran ottiene la cima del processo scientifico esso può diventare un modello per gli altri paesi; la seconda ragione è che l’Occidente è consapevole che l’energia è prossimo alla fine e l’Iran non avrà nei prossimi 50 anni olio e gas”. Il presidente iraniano nota, in relazione al potere nucleare, che: “l’occidente vuole vendere la loro energia nucleare in un futuro ad un prezzo alto, perché loro non vogliono che altri paesi hanno accesso all’energia nucleare e tecnologica”.

“Un nuovo riesame dell’ U.S. intelligence ha concluso che l’Iran non ha un programma di arma nucleare”, secondo cui gli iraniani hanno congelato sin dal 2003 il progetto del nucleare militare, questo quanto riferito dal quotidiano “Teheran Times” (www.teherant.mes.com), Ahmadinejad, a proposito di questo dice: “che questa rappresenta una dichiarazione di vittoria per la nazione iraniana e un colpo finale a quelle che, negli anni passati, portava alla crescita di un senso di minaccia nel mondo, dell’arma nucleare, completamente smentita”.

Sempre in giorno 6 dicembre il quotidiano israeliano “Jerusalemme Post” (www.jpost.com), riporta che: “il segretario di stato americano Condoleezza Rice con il supporto della Nato, vorrebbe provare a convincere la Russia ad effettuare una pressione all’Iran per sospendere l’attività nucleare”. La Rice ha incontrato il ministro russo degli affari esteri Sergey Lavrov, “hanno discusso sui possibili lavori nucleari in Iran”, inoltre il segretario americano vuole impegnare l’Iran in un dialogo senza cedimenti.