La notizia vista dalla stampa francese e canadese
di
Donata Di Stefano
gLfIran era
pericoloso, lfIran è pericoloso, lfIran sarà pericolosoh. Così G.W.Bush il 4
dicembre ha difeso la sua politica
sullfIran secondo quanto riportato da Le Monde il 5 dicembre.Questa è
la reazione del Presidente degli Stati Uniti alla pubblicazione del rapporto
del National Intelligence Estimate che raggruppa le principali agenzie di
spionaggio. Il quotidiano scrive inoltre che gla questione è capitale per
lfattendibilità del Presidente che a settembre ha evocato la minaccia di un
Olocausto nucleare e poi ad ottobre lo spettro di una terza guerra mondialeh.
Sempre Le Monde approfondisce le
tematiche salienti del rapporto e riporta le principali conclusioni: h Noi
stimiamo con un certo grado di certezza che Tèhèran ha interrotto il suo
programma di armamento nucleare dallfautunno del 2003, che la sia decisione di
sospendere il suo programma di arricchimento dellfuranio e di firmare il
protocollo addizionale allfaccordo di non proliferazione è frutto della
sorveglianza e delle pressioni internazionali che non possiede più armi
nucleari, che alla metà del 2007 non ha rilanciato programmi di armamento
nucleare ma non ne abbiamo la certezza per il momento attuale. Stimiamo
ugualmente che non ha materiale sufficiente per unfarma nucleareh.
Libération del 5 Dicembre scrive che ggli
ambasciatori allfONU dei ecinque grandif, i membri permanenti al Consiglio di
sicurezza e
Anche Le Figaro del 5 Dicembre rileva
come lfopinione di Bush non sia cambiata. Infatti afferma che per Bush il
National Intelligence Estimate dice chiaramente che lfIran è una minaccia per
la pace e deve essere preso seriamente. Il quotidiano sottolinea che secondo le
stime del NIE g con tali scorte per produrre uranio arricchito il regime non
sarà tecnicamente capace di produrre una bomba prima del 2010-2015 g. Le Figaro
scrive che il rapporto gdescrive un paese meno determinato ad acquisire lfarma atomica
e più vulnerabile alle pressioni internazionali di quanto noi pensassimoh.
Ef
interessante conoscere lfopinione di Ahmadinejad, Presidente dellfIran, queste
le sue parole riportate da Le Figaro:
gIl rapporto NIE è una dichiarazione di vittoria ed un colpo fatale per coloro
che negli ultimi anni hanno portato la minaccia e lfinquietudine nel mondoh.
Per il patron dellfAgenzia Internazionale dellfEnergia Atomica, El-Baradei,
questo rapporto è gun sospiro di sollievoh.
Libération riporta invece le affermazioni del
Presidente russo Putin che pone lfaccento gsulla trasparenza del programma
nucleare iraniano che si svilupperà sotto il controllo dellfAgenzia
internazionale dellfenergia atomicah.
La Croix del 4 Dicembre riporta altre opinioni
dei vari leaders.In Israelehil ministro della difesa, Barak , sostiene che
lfIran continuerà con molta probabilità il suo programma di fabbricazione di
bombe nuclearih.
Secondo il
ministro degli esteri francese Kouchner gbisogna mantenere alta la pressione
preparare una nuova risoluzioneh. Cfè pure un breve commento sullfopposizione
democratica nel Congresso degli Stati Uniti. Tale maggioranza, critica nei
confronti dellfoperato di Bush soprattutto in tema di politica estera, auspica
che ci sia un cambio di approccio, guna nuova politica con lfIranh.
La Tribune tratta, il 5 Dicembre, delle prossime
mosse del Presidente Bush. Scrive che riguardo gallfeventualità di un
intervento militare Bush assicura che tutte le opzioni devono restare sul
tavoloh. Riguardo allfopzione dellfintervento militare riferisce lfopinione di
Paul Pillar, un esperto della CIA che ha redatto i precedenti rapporti
americani sullfIran, egli afferma che g sarà incredibilmente difficile
giustificare allfopinione nazionale o internazionale tale misura con queste
condizionih.
In Canada il
quotidiano Le Devoir
del 5 Dicembre scrive che g George W. Bush ha affermato ieri che lfIran resta
un pericolo nonostante i rapporti dei servizi americani che hanno affermato che
Le Devoir riferisce le parole del capo
dellfopposizione democratica al Senato, Harry Reid, molto critico sulla
politica condotta da Bush: gLa retorica usata dal Presidente Bush sullfIran è
ancora più scandalosamente mantenutah.