LA “MINACCIA” IRAN

 

La notizia vista dalla stampa anglofona: dall’Australia alla Nuova Zelanda

 

di Eliana Zazzano

 

 

L’ Iran era pericoloso, l’ Iran è pericoloso e l’Iran sarà pericoloso se ha

le conoscenze per creare un’arma nucleare”. Sono queste le parole usate il 4 Dicembre 2007 dal presidente George W. Bush per commentare il rapporto dell’ Intelligence americana, presentata il giorno prima, in merito alle attività di sviluppo di armi nucleari da parte dell’ Iran.

Come si legge sul quotidiano australiano TheAge ,“il Presidente americano ha detto che l ’Iran resta un pericolo per il mondo nonostante il rapporto dell’Intelligence affermi che il programma sulle armi atomiche è stato bloccato 4 anni fa” ed ancora ha aggiunto che “si impegnerà perché si continui a fare pressione su Tehran”. “Appena lo scorso mese Bush aveva messo in rilievo che un’ equipaggio nuclerare iraniano potrebbe condurre alla Terza Guerra Mondiale”. “Gli analisti” – continua il giornale australiano – “affermano che il nuovo rapporto, in cui si dice che le intenzioni delle armi nucleari oggi non sono chiare, ha il potere di indebolire il comando di Washington nel persuadere le altre potenze del mondo di mettersi d'accordo per un terzo round di sanzioni delle Nazioni Unite contro la Repubblica Islamica.

 

“Questo rapporto è l’annuncio di una vittoria per la nazione iraniana nella tematica nucleare contro tutte le potenze internazionali” ha dichiarato, come si legge sul quotidiano indiano HindustanTimes, il presidente iraniano Ahmadinejad per commentare il rapporto dell’Intelligence. “Oggi la nazione iraniana è vittoriosa e voi – Stati Uniti d’America – siete con le mani vuote”.

“Ahmadinejad ha affermato che l’Iran è stata pronta  per un dialogo che fosse <<onesto e di cooperazione>> in merito al programma nucleare, ripetendo che da molto tempo è in attesa di una chiamata per dialogare e per porre fine al contrasto” conclude il quotidiano indiano.

 

Il NewZealandHerald, in data 5 dicembre, titola “Terza Guerra Mondiale sotto controllo – per il momento” l’articolo che racconta alcune delle reazioni più importanti delle potenze mondiali nei confronti del rapporto dell’ Intelligence americana. Il quotidiano Neo Zelandese riporta la dichiarazione del ministro della difesa Irsaeliano Ehud Barak che ha fatto notare che “Israele vorrebbe perseguire varie poltiche contro l’Iran e che è necessario ed urgente che le pressioni diplmatiche vengano intensificate”. “Questo rapporto vuole dire che non ci saranno attacchi militari americani preventivi contro l’ Iran nel prossimo futuro”.

Ancora il NewZealandHerald mostra il punto di vista dell’ Iran: “<<Nel rapporto loro dicono che l’ attività nucleare dell’Iran è stata pacifica dopo il 2003, ed io spero che nei prossimi rapporti tutta l’attività iraniana risulti essere stata pacifica fin dall’inizio>> ha detto Saeed Jalili, principale negoziatore iraniano per il nucleare”.

La Cina” – continua il giornale neo zelandese – “che possiede nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il potere di veto ha detto che l’ Intelligence americana ha creato adesso delle nuove condizioni. <<Io penso che tutti dobbiamo partire dal presupposto che adesso le cose devono cambiare>> ha dichiarato l’amabsciatore cinese delle Nazioni Unite Guanga Wang”.

La Francia e la Gran Bretagna dicono che le pressione internazionale deve essere mantenuta sull’ Iran. Il Presidente Russo Vladimir Putin, dopo avere parlato con Bush, ha detto a Jalili che lui ha aspettato Tehran per dare il via ad un programma sull’energia atomica sotto il controllo delle Nazioni Unite, cane da guardia del nucleare”.

 

Il quotidiano canadese TheGlobeandMail del 5 Dicembre riporta le dichiarazioni del capo dell’ Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica, Mohamed El-Baradei. “Il rapporto dà all’Iran una speranza di risolvere la crisi. Apre una finestra di opportunità per l’ Iran. Gli iraniani possono chiarirsi con la comunità internazionale in merito agli scopi delle loro attività nucleari ed accettare l’offerta da molto attesa di sospendere il loro programma e sedersi al tavolo dei negoziati, oppure possono continuare la via dell’isolamento che però non è nel migliore interesse della popolazione iraniana”.

Il quotidiano canadese riporta anche la dichiarazione della Segretaria di Stato americano, Condoleezza Rice, che “durante una visita alla capitale etiope Addis Abeba ha ricordato che il regime iraniano resta un regime problematico,<< un pericoloso regime>>”.

 

Il quotidiano irlandese IrishIndependent del 6 Dicembre  riporta alcune dichiarazioni di Ron Prosor, ovvero il direttore generale del ministero degli esteri israeliano. “<<Al corrente stato del progresso l’ Iran raggiungerà a soglia tecnica per produrre materiale fissile dal 2009. Questa è una minaccia globale e richiede una risposta globale. Dovrebbe essere fatto chiaro che se l’Iran non coopera, allora, un confronto militare è inevitabile>> ha detto Ron Prosor”. Questo, si legge ancora, “che è stato immerso nelle tematiche iraniane per più di dieci anni, ha espresso stupore in merito al rapporto dell’Intelligence di Washington. Prosor afferma che questo contraddice  la rivendicazione ufficiale dell’ Iran che le sue ambizioni nucleari sono sempre state pacifiche confermando che ha portato avanti un programma di armi, anche se adesso è stato sospeso”.