LIBANO SPERANZE E TORMENTI

 

A Cura di Antonio Coco

 

BEIRUT.  Da Domenica nel Libano è esplosa una battaglia nel campo nomadi di Nahar, tra il gruppo Fatah di integristi islamici e l’esercito libanese con l’appoggio dei soldati della Nato.

Le continue tregue richieste non resistono nemmeno poche ore, a volte nemmeno per fare entrare le ambulanze per trasportate fuori i feriti e nonostante si sia dichiarato di rispettare il mezzogiorno orientale.

Gli scontri ed i corpi di mortaio avvengono mentre si prova  a far entrare nel campeggio il sussidio umanitario offerto dalla croce rossa libanese. Secondo la rete libanese LBC della televisione, gli scontri sono avvenuti nell'entrata nord del campo dei rifugiati palestinesi.

Il quotidiano spagnolo “El Mundo” (www.elmundo.es) nel suo articolo spiega come i militanti di Fatah all'Islam al di fuori del campo tentino degli attentati suicidi con delle cinghie esplosive, e che solo nella giornata di martedi fortunatamente ne sono stati bloccati due di tentativi dalla polizia. Si riporta anche la notizia della televisione del gruppo Hezbolá libanese, a Manar, che ha assicurato che quattro soldati sono morti e sei sono stati feriti in un attacco contro un convoglio umanitario delle Nazioni Unite che si erano  introdotte nel campo palestinese di Naher. La delegazione dell'agenzia della Nato dei Palestinesi (UNRWA) a Beirut,  si è limitata a dire che “sta provando a confermare le notizie per mezzo del suo personale nel campo ed ha indetto ad una conferenza stampa per Giovedì”. Sono più di 100 i civili morti nel campo dei rifugiati di Naher dopo tre giorni di conflitto.

Il quotidiano “El Pais” www.elpais.com specifica che le truppe dell'esercito pian piano si stanno addentrando nel campo, ma questo sarebbe illegale in seguito ad  un accordo raggiunto in 1969 dal governo e le fazioni palestinesi nel Libano che proibisce l'entrata dell'esercito libanese nei campi dei rifugiati palestinesi e limita le relative prestazioni di queste popolazioni.

Il Quotidiano “L’avanguardia”  www.lavanguardia.es pubblica l’intervista di al Yazira fatta al muftí (capo religioso della televisione del Qatar che decreta le edizioni islamiche) il quale ha fatto appello ai capi libanesi, in speciale alle forze della Nato, in modo che arrestano il bombardamento sul campo “La popolazione del campo non ha nulla fare con Fatah l'Islam. Questo bombardamento dovrebbe finire, perché la maggior parte delle vittime sono civili”.

Il presidente palestinese, ha condannato i miliziani palestinesi che stanno affrontando le forze libanesi, ha dato ricordato che non ha nulla fare con loro né con il OLP ed ha chiesto che siano isolati.

 Il partito degli Hezbolá inoltre ha condannato gli attacchi del servizio militare in un avviso ufficiale in cui respinge “gli attacchi di qualunque fazione che avvengono contro l'esercito libanese e le forze di sicurezza, che come intento hanno solo quello di minare la sicurezza e la stabilità di un paese civile come quello del Libano”.

Il Quotidiano “abc” www.abc.es pubblica la storia di questo gruppo estremo combattente nel campo nomadi, titolando il suo articolo “¿Qué es Al Fatah al Islam?”.

Ha le sue basi nel campo dei rifugiati palestinesi di Nashr a nord del Libano ed il suo capo è il radicale  islamista, Chaker Abasi, che molti lo ritengono vicino ad Osama Bin Laden e legato direttamente con il gruppo di Al-Qaeda in Irak. Il gruppo radicale ha origine palestinese, Al-Islam di Fatah è un'organizzazione di integristi nata nel Novembre del 2006 da una spaccatura con Al-Fatah-Intifada.  Ha sue basi nel campo dei rifugiati palestinesi di Nashr  ed in alcune zone del nord del Libano.

I militanti di Al-Islam di Fatah, secondo il governo di Beirut, inoltre sono legati con il regime siriano. Il finanziamento di questo gruppo si verifica attraverso continue estorsioni alle aziende economicamente forti ed alcuni esperti non scartano che Al-Islam di Fatah inoltre conta sul supporto e sulla sovvenzione della Siria.

Il Quotidiano “El Periodico de Catalunya” www.elperiodico.es riporta la notizia che oramai da qualche mese in Libano ci soni molti contingenti europei sotto la guida NATO dopo la crisi con Israele, e che il contingente spagnolo nel Libano è composto da oltre 1.100 militari, ed ha alzato il livello di sicurezza per la prima volta in quanto prima della violenza nel Libano, la missione spagnola non ha mai varato i relativi livelli di allarme.