LIBANO, SPERANZE E TORMENTI

La notizia vista dalla stampa anglofona

 

di Rosanna Pepe

 

Si deve contribuire a porre fine alle sofferenze dei civili”: queste le parole di Abu Salim Tarala il 22 maggio giornata in cui è stata dichiarata una tregua di tre giorni in Libano.Abu Salim Tarala, portavoce del gruppo Fath-al-islam, ha anche smentito la rivendicazione del gruppo dei due attentati a Beirut.

Nel  quotidiano The Guardian (www.guardian.co.uk) troviamo alcune informazioni di rilievo: il gruppo Fath-al-islam, noto per la sua vicinanza ad al-Qaeda, ha annunciato il cessate il fuoco dopo più di ottanta vittime di cui almeno 30 civili.Dopo la tregua è iniziata la fuga di migliaia di profughi dal campo di Nahr Al Bared che nei giorni precedenti i violenti scontri tra miliziani e l' esercito libanese avevano insanguinato.

Secondo il quotidiano The indipendent (www.indipendent.co.uk) durante la fuga, sono rimasti due civili sono rimasti uccisi da due cecchini durante un attacco contro il  convoglio delle Nazioni Unite che portava i primi soccorsi umanitari nel campo. In seguito a questi avvenimenti l'agenzia ONU per l'assistenza ha sospeso gli aiuti.

Come possiamo leggere nel The Irish Times (www.ireland.com) migliaia di profughi palestinesi sono fuggiti dal campo profughi di Nahar Al-Bared nel nord del Libano.La tregua che sembra momentaneamente reggere” queste le parole di Haji Rifaat del movimento Fatha del presidente dell'Autorità nazionale Palestinese(Anp) Abu Mazen.

Come possiamo leggere nel quotidiano The Times (www.thetimes.co.uk)  i profughi in fuga dal campo di Nahar Al-Bared pare che si stiano dirigendo verso un altro campo profughi per trovare rifugio e cioè  quello di Baddaui che si trova a poca distanza dal primo.Nei giorni successivi la tregua non è stata infranta e del momento di calma hanno approfittato anche diverse organizzazioni umanitarie per far penetrare nella zona i loro soccorsi recanti personale sanitario e carichi di generi di soccorso.

Come possiamo leggere nel The Daily Telegraph (www.telegraph.co.uk) il 25 maggio gli Stati Uniti e gli alleati arabi hanno inviato i primi aiuti militari al Libano mentre l'esercito palestinese ha dispiegato altre truppe a ridosso del campo profughi di Nahar Al-Barad, teatro dei violenti scontri della settimana.

L'amministrazione USA comunque non ha dato dettagli sui rifornimenti. Negli ultimi hanno gli Stati Uniti hanno fornito aiuti militari per il Libano per 45 milioni di dollari.

Il capo di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, si è dimostrato scettico sul ruolo degli USA e ha chiesto la formazione di un governo di unità nazionale per risolvere la crisi.

Una fragile tregua, così la definisce il quotidiano Liverpool Echo (www.liverpool.com) ,sta reggendo tra il movimento Fath-al-islam e l'esercito malgrado sporadici combattimenti.

Il governo ha lasciato spazio al negoziato, ma l'esercito non esiterà ad intervenire se fosse necessario”: queste le parole del ministro della difesa Elias al-Murr.

L'UNRWA, l'agenzia dell'ONU che si occupa dei profughi palestinesi ha dichiarato che 15.000 profughi sono ancora all'interno del campo mentre prima della tregua erano 40.000.