Putin e Bush “ i carissimi nemici”.

La notizia vista da: Il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, La Stampa.

di Giulia Indorato

 

“È ben noto che l'equilibrio strategico può essere alterato con sistemi difensivi, creando l'illusione teorica di non essere più vulnerabili e dunque di poter attaccare senza conseguenze. Intendiamo invece riequilibrare gli strumenti difensivi con più efficaci strumenti offensivi.”

È questa l’opinione del presidente Vladimir Putin di fronte alla possibile creazione di uno “scudo” anti-balistico di difesa per un temuto attacco iracheno, da parte degli Usa in Europa.

 

“Se il potenziale nucleare americano si allarga al territorio europeo noi dovremo darci nuovi bersagli in Europa. Spetta ai nostri militari la definizione di questi bersagli.”

Queste sono solo alcune delle forti dichiarazioni del presidente che si leggono sulle pagine del Corriere della Sera lunedì 4 giugno.

Alla domanda del giornalista Franco Venturini, in cui si ipotizza una gestione della Nato dello scudo USA con la partecipazione della Russia  risponde: ”Non credo che cambierebbe molto, noi che abbiamo conosciuto il Patto di Varsavia sappiamo come vengono prese le decisioni nella Nato. La sapete la barzelletta sul telefono speciale di Honecker? Era un telefono fatto di un pezzo soltanto, la cornetta di ascolto. Anche la Nato oggi funziona così. Quanto alla collaborazione russa, eravamo stati noi a proporla e ad ottenere un rifiuto. Oggi l'idea riaffiora.” L’intervista continua toccando argomenti di politica estera molto delicati:

 

Vladimir Vladimirovich, qualcuno chiede che la Russia sia esclusa dal G8 perché la sua democrazia è troppo imperfetta. Cosa risponde?
«È una cosa che non ha senso. Siamo nel G8 perché ci hanno invitati. E per quanto riguarda la nostra democrazia non siamo gli unici ad avere difetti. Per esempio noi non abbiamo la pena di morte e nemmeno i senza casa, Guantánamo, la tortura, la violenza contro i dimostranti».

Eppure piccole manifestazioni sono state represse con molta durezza di recente...
«Sciocchezze. Altrove vengono usati i gas, le scariche elettriche, i proiettili di gomma. Perché dobbiamo essere sempre noi i più cattivi, perché tanto scandalo? Si può dimostrare, ma non si possono bloccare i trasporti o creare rischi per gli altri, e in questi casi le autorità hanno il dovere di intervenire. Noi usiamo metodi meno duri di quelli in vigore in Occidente -continua- si smetta di considerarci degli orchi cattivi».
Dalle sue parole appare chiara la posizione presa nei confronti di Bush ma non sembra il caso di parlare di una nuova guerra fredda, infatti è lui stesso ad affermare, facendo riferimento alle dichiarazioni filo statunitensi del Presidente francese Sarcozy: «Anche noi ci sentiamo amici dell'America. Forse le sembrerà strano per le critiche che rivolgo a Washington, ma tra noi non esiste più inimicizia, il problema è non compromettere la sicurezza collettiva che ci riguarda entrambi. Quanto a Sarkozy, ha detto di essere amico dell'America ma di conservare gelosamente anche il diritto di dissentire dall'America. Ecco, io la penso esattamente allo stesso modo».

Il quotidiano torinese La Stampa sottolinea come il piano Usa susciti anche i timori di Pechino. Lo scudo sarà infatti realizzato lungo il perimetro della Russia e della Cina, che potrebbe per questo creare un’alleanza con Mosca.

Il ministro degli esteri russo Lvrov afferma con forza che sarebbe molto meglio riprendere i lavori Nato - Russia per la realizzazione di un teatro di difesa antimissilistico comune. “Ma se appariranno elementi dello scudo Usa la Russia sarà costretta a reagire.” sottolinea anche lui, come il suo Presidente.

Il Sole 24 ore, il 7 giugno, si concentra sul disgelo tra il presidente americano Bush e il suo omologo russo Vladimir Putin. I due hanno discusso la possibilità di lavorare insieme allo scudo spaziale che intendono costruire in Europa dell'Est, a condizione che una parte di questo sistema di difesa anti-missilistica sia dislocata in Azerbaijan. L'idea arriva dal presidente russo che ha proposto, in alternativa alle installazioni in Polonia e nella Repubblica Ceca, l'utilizzo di una postazione radar in territorio azero come parte di uno scudo anti-missili che protegga Russia, Usa e Europa. “Abbiamo concordato con George che i nostri specialisti si metteranno al lavoro in questo senso il prima possibile -ha detto Putin- questo toglierà la necessità di dislocare i nostri complessi di attacco nei pressi dei confini europei.”. Bush ha definito l'idea «interessante» e ha detto di voler continuare il costruttivo dialogo, appena aperto, con la Russia.