Putin e Bush, i “carissimi nemici”

La notizia vista dalla stampa statunitense

                                                                          

di Silvia Di Gennaro          

 

“ La guerra fredda è finita. Siamo nel 21° secolo”. Eccola la risposta di George W.Bush, riportata dal New York Times del 4 giugno 2007, a Vladimir Putin. Il presidente russo ha infatti manifestato il suo disappunto circa i piani americani di realizzare un sistema missilistico per proteggere gli alleati NATO dagli attacchi provenienti dai “rogue states”, come l’Iran o la Corea del Nord. Putin ha attaccato “l’imperialismo americano” dimostrato nelle questioni globali, affermando che lo scudo trasformerà l’Europa in una “polveriera” e accusando gli Usa di un incontenibile uso della forza.

Il Chicago Tribune sintetizza il piano di creazione del sistema missilistico. Una stazione radar sarà posizionata nel territorio della Repubblica Ceca e 10 missili in Polonia. Il quotidiano statunitense riporta i sondaggi effettuati nei luoghi in cui dovrebbe sorgere la base missilistica. Il 61% si oppone alla sua costruzione e il 71% chiede un referendum sulla questione. Lo scetticismo della popolazione è spiegato con chiarezza dalla dichiarazione di un uomo del luogo: “ Ero felice quando ci siamo sbarazzati dei Russi e non voglio vedere altre armi entrare e riposizionarsi qui”.

Nonostante le opinioni contrarie dei cittadini, i governi di entrambi i paesi hanno espresso il loro supporto, vedendo l’America – non l’Unione Europea, né la Nato – come garante della loro sicurezza.

Il Washington Post ricorda come il programma missilistico non sia rivolto alla Russia, ma contro gli attacchi che potrebbero partire da paesi come l’Iran.  La risposta di Putin, che possiamo leggere sul Los Angeles Times, è stata: “ Noi stiamo parlando di un sistema difensivo che ha come obiettivo qualcosa che non esiste”. Egli inoltre ha suggerito come la Russia potrebbe rispondere dirigendo le sue armi nucleari verso obiettivi europei. Il Miami Herald riporta come i funzionari della sicurezza in Iran abbiano definito lo scudo missilistico uno “scherzo”, sostenendo che i missili iraniani non hanno la capacità di raggiungere l’Europa.

Lo stesso giornale punta l’attenzione sulle parole di Putin, il quale ha criticato le credenziali democratiche dell’Europa e degli Stati Uniti e ha esaltato le sue virtù di democratico. “ Guardate che cosa sta accadendo nel Nord America – orrore bell’e buono: torture, senza tetto, Guantanamo, arresto senza alcuna prova o indagine. Guardate quello che sta accadendo in Europa: trattamento violento dei dimostranti, assassini, sparatorie”.

Il 5 giugno il New York Times punta l’attenzione sull’intenzione di Bush di voler cooperare con il presidente russo sulla realizzazione del progetto difensivo, sottolineando come la Russia non sia un nemico degli Stati Uniti. Il presidente ha fatto anche un grande appello alla libertà, come “imperativo morale” e ha criticato i difetti di democrazia presenti in Cina e in Russia, paesi con i quali gli Stati Uniti hanno relazioni forti, ma complesse. “In Russia le riforme che erano state promesse non sono state mantenute con scomode implicazioni per lo sviluppo della democrazia”, sono queste le parole del presidente americano riportate dal quotidiano Usa Today. Il Washington Post sottolinea il desiderio di Bush di continuare a costruire relazioni con questi paesi, “senza tuttavia abbandonare  i nostri principi e i nostri valori”.

Il 6 giugno il Washington Post cita le parole del presidente Bush circa il complesso rapporto tra Usa e Russia. “ La Russia non è una minaccia… io non penso che Putin voglia attaccare l’Europa…Noi abbiamo un rapporto di amicizia complesso. In alcune aree in cui dividiamo interessi, lavoriamo insieme. In altre incontriamo forti disaccordi”.

La complessità delle loro relazioni è una delle tematiche discusse proprio oggi a Heiligendamm, luogo in cui si svolge il summit del G8.

Giorno 7 sembra delinearsi una soluzione al problema. L’Usa Today ci informa che Putin ha proposto la costruzione del sistema missilistico in Azerbaijan. Il Washington Post riporta le parole di approvazione di Bush: “ Putin ha fatto alcune proposte interessanti. Noi desideriamo lavorare insieme”.

Il New York Times di giorno 8 punta l’attenzione sulla volontà da parte dei due leaders di raffreddare le ostilità, creando un gruppo di militari ed esperti diplomatici per esaminare strategie di cooperazione tra i due paesi. Inoltre leggiamo come Bush abbia manifestato il suo desiderio di risolvere la questione, cercando di capire le rispettive posizioni.