Sarkozy, la Francia ha scelto.

La notizia vista dalla stampa francofona, dalla Tunisia al Belgio     

di Martina Scalisi

 

“Non c’è per me che una sola Francia. Io sarò il presidente di tutti i francesi. Non è la vittoria di una Francia contro un’altra e invito tutti i francesi ad unirsi a me”. Queste le parole (tratte dal quotidiano tunisino “Le Temps” del 7 Maggio - www.letemps.com.tn) di Nicolas Sarkozy, eletto domenica 6 Maggio presidente della repubblica in Francia al secondo turno di scrutinio, battendo la socialista Ségolène Royal che accarezzava l’ambizione di essere la prima donna ad accedere all’Elysée. Dal canto suo, la candidata socialista dopo la sconfitta ha tenuto un discorso in cui rivolgendosi ai suoi sostenitori, ha dichiarato: ”Voi potete contare su di me per approfondire il rinnovamento della sinistra e la ricerca di nuovi punti di convergenza al di là delle frontiere attuali”, come riportato dal quotidiano marocchino “Aujourd’hui” (www.aujourdhui.ma).

Il quotidiano “Le Soir d’Algerie” (www.lesoirdalgerie.com), in un articolo del 7 Maggio riporta le linee generali della politica interna ed estera che Sarkozy ha intenzione di mettere in atto. Sul piano interno nel campo economico e sociale, il neo-presidente ha dichiarato che consacrerà la sua prima settimana, con una serie di incontri con gli interlocutori sociali per preparare quattro grandi conferenze nazionali. Per ciò che riguarda la politica estera, questa sarà condotta su tre assi fondamentali: “Assicurare la sicurezza e l’indipendenza della Francia, promuovere la libertà e i diritti dell’uomo sul piano internazionale e infine promuovere gli interessi economici della Francia”. Relativamente all’Africa, invece, ha annunciato che in concertazione con l’Unione africana, ridurrà la presenza militare francese sul continente.

Come però evidenziato nel quotidiano belga ”Le Soir” (www.lesoir.be) dello stesso giorno, non sono mancate le raccomandazioni da parte della Commissione europea che ha lanciato un segnale chiaro a Sarkozy domandandogli di rispettare i suoi obblighi relativi alla riduzione del deficit pubblico e all’indipendenza della BCE, di cui il neo-presidente aveva chiesto una riforma dello statuto durante la campagna elettorale. “Il presidente Sarkozy è stato un ministro delle Finanze. Lui conosce bene cosa deve fare, cosa bisogna fare e cosa può fare” ha dichiarato il commissario europeo Almunia la cui affermazione più che un segno di fiducia è risuonata come un avvertimento.

“Tageblatt” (www.tageblatt.lu) dell’8 Maggio, quotidiano lussemburghese, pone la sua attenzione sul numero di scontri che si sono avuti in Francia nella notte del lunedì a place de la Bastille tra circa 500 giovani manifestanti, che esibivano slogan con scritte “Sarko fascista! Il popolo ti farà la pelle”, e poliziotti e gendarmi che hanno risposto con cariche e arresti. Il bilancio è stato tragico: circa 365 vetture bruciate di cui 49 per propagazione e centinaia di vetrine distrutte. All’indomani di questi tragici scontri, si è celebrato a Parigi, sotto l’Arc du Trionfe  la cerimonia per l’anniversario della caduta della Germania nazista presieduta dal presidente uscente Jacques Chirac. Tutto, mentre Sarkozy si trovava in vacanza per qualche giorno con la sua famiglia su uno yacht di lusso al largo di Malta. Il neo-presidente, comunque, già prima di essere eletto, aveva fatto sapere che non avrebbe partecipato a questa cerimonia per non “dare l’impressione di una Repubblica a due teste” (“Le Soir d’Algerie” del 9 Maggio).

Ancora “Tageblatt” il 10 Maggio annuncia l’incontro fissato per le 11.30 tra il presidente uscente e il presidente eletto, presso i giardini di Lussemburgo a Parigi, per commemorare l’abolizione della schiavitù. La data del 10 Maggio, aggiunge il reporter lussemburghese, è stata scelta proprio dal presidente Chirac, in riferimento al voto della “legge Taubira” in cui si è riconosciuta la schiavitù come un crimine contro l’umanità.