Sarkozy, la Francia ha scelto. La notizia vista dalla stampa britannica.

                                                          di Fulvia Cundari

 

“Insieme tutto diventa possibile” è lo slogan che ha segnato la vittoriosa campagna elettorale del candidato conservatore Nicolas Sarkozy, 52 anni, eletto, la sera del 6 maggio 2007, nuovo presidente della Francia, il sesto della Quinta Repubblica.

Sarkozy ha battuto la candidata socialista Ségolène Royal, ottenendo il 53 % dei voti  contro il 47 % dell’avversaria, con un’affluenza alle urne dell’85%, la più alta degli ultimi 26 anni, dimostrando che gli elettori sono stanchi della stagnazione che ha caratterizzato i 12 anni della presidenza di Jacques Chirac.

 Come ha chiaramente spiegato il 7 maggio il giornale britannico The Independent (www.independent.co.uk) , la Royal iniziava il secondo round delle elezioni con due milioni di voti in meno rispetto Sarkozy, e per vincere era  necessario che i votanti di centro deviassero i voti su di lei. Ma i centristi si sono divisi tra i due candidati. La Royal ha ottenuto buoni risultati tra i giovani, voti che non sono bastati a eguagliare l’altissimo numero raggiunto da Sarkozy tra adulti e anziani, poco inclini a voltare una donna. Inoltre, la divisione tra i votanti è stata abbastanza bizzarra, visto che alcune persone di sinistra hanno preferito votare Sarkozy e alcuni conservatori hanno votato Royal, forse spaventati dalla forte determinazione di Sarkozy.

Ma il neo-presidente nel suo primo discorso  ha voluto rassicurare tutti. Il quotidiano The Times (www.thetimes.co.uk) riporta le sue parole: “ stanotte non è la vittoria di una Francia sull’altra”, egli promette infatti di essere “il presidente di tutti i Francesi”. Introducendo  immediate e radicali riforme, afferma: “I Francesi hanno scelto di rompere con le idee, le abitudini e i comportamenti del passato. Ridefinirò i valori del lavoro, dell’autorità, del merito e del rispetto per la nazione ”. Nel suo discorso c’è spazio anche per la sua avversaria e i suoi sostenitori: “rispetto Madame Royal e le sue idee. Rispetto anche tutti coloro che hanno votato per lei, per questo sarò il presidente di tutti”, come aggiunge il quotidiano The Daily Telegraph (www.telegraph.co.uk). D’altra parte Ségolène Royal, che ha sperato fino alla fine di diventare la prima donna eletta come capo di stato francese, ha accettato la sconfitta col sorriso e non si scoraggia. Ritiene che il 47% ottenuto le conferisca un mandato per capeggiare l’opposizione, come si legge sul quotidiano The Times. Inoltre, le profonde divisioni all'interno del suo stesso schieramento avevano già fatto capire che non avrebbe potuto raccogliere l'appoggio di tutti i socialisti. Il daily mirror (www.mirror.co.uk) riporta le parole del segretario del Partito Socialista francese, Francois Hollande, che di Segolene Royal è compagno di vita oltre che di lotta politica: “dobbiamo portare avanti la nostra battaglia per le elezioni legislative, con tutti a bordo. Dopo sarà necessario ricostruire la sinistra” .

 

L’8 maggio The Independent sottolinea che la prima sfida di Sarkozy sarà un’altra elezione, del 10 e del 17 giugno per l’Assemblea nazionale, in cui dovrà garantirsi un’ampia maggioranza per poter mettere in atto tutte le sue riforme. E il Daily Mirror  ricorda che ha promesso “un diluvio di riforme” nei primi 100 giorni del suo mandato. Sarkozy ha intenzione di allentare le maglie della settimana lavorativa di 35 ore, mettere in atto lo snellimento della pubblica amministrazione, portare avanti il taglio delle tasse e la guerra alla disoccupazione. Per quanto riguarda la sua politica estera,  The Guardian (www.guardian.co.uk)scrive che Sarko vuole rompere con il vecchio stampo della diplomazia francese, dare più supporto agli Stati Uniti, a patto che accettino che si possono avere anche opinioni differenti. The independent riporta, invece, che si ritiene un “europeista convinto”, ma chiede agli altri governanti dell’Unione Europea di “non restare sordi alle urla dei popoli che percepiscono l’UE come il cavallo di Troia di tutte le minacce che comporta la globalizzazione”.

Il Neo-presidente subito dopo le elezioni ha lasciato Parigi, con il figlio e la moglie, riapparsa dopo una lunga assenza che ha riempito la campagna elettorale di gossip. Il 9  maggio il The Guardian conferma che la località prescelta è stata Malta, forse per riparare alla gaffe fatta durante uno dei discorsi della campagna elettorale, in cui parlando della necessità di rafforzare il fronte mediterraneo dell’UE , ha dimenticato di nominare Malta.

Come riportato dal The Guardian la vittoria di Sarkozy è stata rovinata dagli scontri tra la polizia i protestanti anti-Sarkozy, nelle prime ore della mattina seguente le elezioni del 6 maggio. Il The sun (http://www.the-sun.co.uk) dedica un intero articolo a questi episodi, riportano che centinaia di ragazzi col volto coperto da maschere o cappucci, si sono scontrati contro la polizia a Parigi, nella Piazza della Bastiglia, dove i socialisti speravano di festeggiare la vittoria. Più tardi i tafferugli si sono estesi in tutte le principali città francesi comprese Marseille, Lyon, Bordeaux, Lille Toulouse. Una situazione spiacevole agli occhi di tutti, compresi i Socialisti, che invitano a fermare questi scontri, i quali riconoscono che le armi non sono il modo di reagire.