Sarkozy, la Francia ha scelto. La notizia vista dai giornali di lingua inglese, dall’Australia al Sud Africa

di Silvia Di Gennaro

 

 

Le elezioni presidenziali rappresentano per una nazione il momento culminante della sua vita politica e per il mondo intero un evento di grande rilevanza. La sera del 6 maggio 2007 la Francia ha scelto il suo nuovo presidente. Dopo il 74enne Jacques Chirac sale all’Eliseo un altro conservatore, Nicolas Sarkozy trionfando con il 52% dei voti sulla socialista Segolene Royal.

Il quotidiano australiano The Daily Telegraph (http://www.dailytelegraph.com.au/) in un articolo del 7 maggio riporta le parole di Dominique Moise, presidente dell’Istituto francese per le relazioni internazionali: “ E’ un momento di svolta per la Francia. A molti Sarkozy non piace come persona, ma lo reputano migliore del suo avversario politico e credono che la sua sia la strategia giusta per il paese”. La socialista Royal poteva infatti inizialmente apparire come la favorita, ma una serie di figuracce in materia di politica estera ha fatto dubitare sulle sue competenze, come esposto in un articolo del Mail and Guardian (http://www.mg.co.za/), quotidiano sudafricano. Ha prevalso quindi la fermezza di carattere del candidato conservatore, nonostante sia stato definito dagli oppositori impulsivo, autoritario e pronto ad esacerbare le tensioni nei sobborghi poveri e multirazziali. Un giornale russo il The Moscow Times (http://www.moscowtimes.ru/

) ha inoltre ricordato come Royal durante la campagna elettorale abbia dipinto il suo avversario come un uomo brutale, un “bullo”. Come scrive il giornale sudafricano, sebbene venerdì la candidata socialista avesse dichiarato che una vittoria del suo avversario avrebbe significato violenza e brutalità, i francesi sono stati più propensi a votare per quest’ultimo, più competente e con un convincente programma politico, diffidando della poca compattezza del partito socialista e dell’irrealistico programma della Royal.

Si tratta così, come scrive il China Daily (http://www.chinadaily.com.cn/) della terza sconfitta consecutiva per il partito della sinistra francese, il quale non è però pronto ad arrendersi. Il Times of Malta (http://www.timesofmalta.com/), fa infatti cenno alla volontà di Dominique Strauss- Kahn, un socialista ex ministro della finanza, di rinnovare il partito.

Intanto il neo presidente dichiara di voler portare a compimento una serie di riforme sociali ed economiche, elencate con chiarezza dal quotidiano australiano The Daily Telegraph. Egli ha promesso l’abolizione delle tasse per le ore di lavoro straordinario, la limitazione degli sprechi nei servizi pubblici, la riduzione della settimana lavorativa, ritenendo quella attuale di 35 ore un’assurdità. Sarkozy, figlio di un immigrato ungherese, si è quindi presentato agli elettori come “il candidato dei lavoratori”, come ricordato dal quotidiano sudafricano Mail and Guardian. Inoltre nel campo delle riforme sociali promette termini di detenzione più lunghi per i recidivi e leggi più rigorose che limitino ad un immigrato di introdurre tutti i propri familiari nel territorio francese. Come leggiamo sul China Daily si tratta di un diluvio di riforme già nei suoi primi 100 giorni di presidenza, riforme indirizzate a tutti i francesi indistintamente. Il Times of Malta riporta le chiare parole del neo presidente: “ A tutti quei francesi che non hanno votato per me io voglio dire che oltre le battaglie politiche, oltre le differenze di opinione, per me c’è solo una Francia”. Lo stesso quotidiano riporta le parole della sconfitta Royal: “ Il suffragio universale ha parlato. Io desidero che il nuovo presidente sia il migliore nel portare a termine la sua missione al servizio di tutti i francesi”.

Sul China Daily è dato anche grande spazio alle congratulazioni provenienti dai leader dell’Unione Europea e dal presidente degli Stati Uniti George W.Bush, che si augura che siano ricuciti i rapporti tra i due paesi, incrinati a causa della tensione sulla guerra in Iraq. Soprattutto l’articolo del quotidiano cinese si sofferma sulle congratulazioni di Hu Jintao, il presidente della Cina. Anche lui spera che la già avviata collaborazione tra i due paesi si intensifichi. Da entrambi le parti ci si aspetta progressi nella cooperazione nelle aree di politica, economia e commercio, scienza e tecnologia, educazione e giustizia. Si spera di fare diventare i rapporti Cina - Francia un eccellente esempio del reciproco rispetto e della coesistenza amichevole tra paesi con differenti storie e tradizioni culturali.

Non tutti i paesi del mondo appoggiano la nuova presidenza francese. In Sud Africa come leggiamo in un articolo del 8 maggio sul Mail and Guardian l’elezione di Sarkozy ha provocato grandi timori. Egli è stato infatti l’artefice di una politica di immigrazione dura ed è intervenuto nel favorire l’espulsione di immigrati illegali. “ Ci ha fatto veramente paura la notizia dell’elezione di Sarkozy” ha dichiarato Ousmane Diarra, capo del centro di accoglienza per le popolazioni del Mali, espulse dalla Francia. “E’ l’uomo che fin dall’inizio ha adottato una politica di leggi severe contro l’immigrazione, a detrimento delle popolazioni del Mali e della parte occidentale del continente africano” continua Diarra, che un anno fa si è fatta promotrice in Mali di una campagna elettorale anti-Sarkozy. Per alcuni però, l’elezione di un candidato dell’ala destra genera speranze di nuovi rapporti tra la Francia e l’Africa. “ Contiamo su di lui per una modernizzazione dei rapporti politici tra la Francia e i paesi africani” ha dichiarato il capo dell’opposizione ed ex primo ministro del Corno d’Oro, Alassane Ouattara, vicino a Sarkozy.

Anche in Francia le reazioni alla vittoria del candidato conservatore non sono state per nulla positive. Il China Daily descrive i duri scontri di lunedì sera tra le forze dell’ordine e i giovani manifestanti, che urlavano slogan contro il nuovo presidente.

Bisognerà dunque aspettare per capire se Sarkozy riuscirà ad essere il presidente di tutta la repubblica francese, rispettando gli impegni ed essendo all’altezza del suo compito.