Pena di morte. I sì e i no sui web-magazine

 

A cura di Salvatore Innacolo

 

 

 

 

Marco Pannella racconta di aver telefonato a Romano Prodi e di averlo avvertito, spronato, coinvolto.<<Gli ho detto senti Romano, questa condanna a morte di Saddam Hussein è intollerabile e io, per evitarla, per chiedere che venga tramutata in trent’anni di reclusione, sto per cominciare uno sciopero della fame e della sete. Vedi se puoi fare qualcosa anche tu…….tu che sei il premier, puoi fare molto….>>. Romano Prodi dice: <<Pur senza voler sminuire i crimini di cui si è macchiato Saddam Hussein e la ferocia con cui ha gestito il potere durante il regime e pur nel rispetto dell’autonomia e della legittimità delle istituzioni irachene, non posso non esprimere la ferma contrarietà del governo italiano, e quella mia personale, alla condanna a morte dell’ex raìs.Come ho infatti ribadito anche in Consiglio dei ministri, l’Italia è contraria alla pena capitale, sempre e comunque>>, come riportato nel sito www.kateweb.it/news/ il 16/01/07.

Le parole di Prodi rafforzano quelle del ministro degli esteri Massimo D’Alema come si legge su www.arabmonitor.info, e pongono l’Italia in linea avanzata rispetto alle dichiarazioni dell’Unione Europea e di altri Paesi, come la Germania e la Francia che si sono limitati a condannare la pena di morte .A Radio Radicale parla anche Alfredo Biondi (Fi). E parla da avvocato: <<La vendetta non è la misura della giustizia>>.

La prima giornata di lavori a New York del ministro per il commercio internazionale Emma Bonino scrive www.cnn.com è proseguita con un doppio incontro presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. Il Ministro ha dapprima incontrato il direttore esecutivo del Unfpa, il Fondo per le popolazioni delle Nazioni Unite,  la saudita Thoraya Obaid, con la quale ha discusso di questioni inerenti alle pari opportunità. Successivamente ha incontrato il vicepresidente pro-tempore dell’Assemblea Generale, l’olandese Mayor, con il quale sono state affrontate alcune questioni relative alla proposta di moratoria sulla pena di morte presentata dall’Italia all’inizio del mese come primo atto ufficiale in veste di membro non permanente del Consiglio di Sicurezza. “Stiamo cercando di rendere il provvedimento il più inclusivo possibile” ha dichiarato la Bonino a margine degli incontri newyorkesi.

La ricerca di co-sponsor, ha spiegato il Ministro, ha in questo momento più che mai un significato particolare, ha detto la Bonino riferendosi alle recenti esecuzioni di Saddam Hussein, del suo fratellastro Barzan al-Tikriti  e dell’ex capo del tribunale rivoluzionario al-Bander. “Anche perché – ha proseguito la Bonino – si tratta di un tema, che almeno in Italia, gode di un’ampia convergenza delle posiziona di governo, Parlamento e opinione pubblica”.

Tuttavia, ha spiegato il ministro, si tratta di una questione delicata  dal momento che esistono paesi che “hanno una moratoria di fatto, ma troverebbero un scomoda una moratoria scritta” secondo quanto riferisce www.rainews24.it.

Il Sindaco di Roma ( Walter Veltroni ) come riportato da www.la7.it/news afferma: “Bisogna costruire una rete internazionale fondata sui principi contro la pena di morte, per la soddisfazione di chi, in tutto il mondo, lotta contro questo terribile istituto”.

“Per fermare la pena di morte – prosegue Veltroni- dobbiamo ripartire con coraggio dal fallimento del voto sulla moratoria”. L’intervento del primo cittadino è stato preceduto dalla lettura di un messaggio augurale di Mary Robinson, alto commissario ONU per i diritti umani, e dalla proiezione del video di Mario Marazziti sui condannati a morte a Livingstone(Texas).

Per l’occasione i sindaci delle città impegnate nella coalizione hanno firmato l’iniziativa “un momento per la vita”.Venezia, Roma, Barcellona e Grenoble illumineranno cioè un monumento ogni qualvolta la lotta contro la pena di morte farà un passo significativo come si legge nel web-zine www.news.yahoo.com.

L’atto di costituzione è stato firmato a Roma presso la comunità di S’antegidio. Intende promuovere la difesa a livello internazionale dei diritti umani con particolare riguardo all’abolizione della pena di morte e la sospensione  immediata di tutte le condanne a morte già comminate come riferisce il sito www.alice.it. Tra i firmatari, le comunità italiane di Sant’Egidio, “Nessuno Tocchi Caino”, la Coalizione italiana contro la pena di morte oltre ad organizzazioni di Francia, Belgio, Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Giappone e Uzbekistan.

Amnesty International si oppone incondizionatamente alla pena di morte, ritenendola una punizione crudele, inumana e degradata ormai superata, abolita de jure (per legge) o de facto (per prassi) da più della metà dei paesi dl mondo come si legge su www.google.it. La pena capitale è una violazione dei diritti umani fondamentali. La  pena di morte viola il diritto alla vita, è irrevocabile è può essere inflitta a innocenti. Nel 1977,quando Amnesty International partecipò alla Conferenza Internazionale sulla pena di morte a Stoccolma, i paesi abolizionisti erano appena 16. Oggi, questo numero ha superato quello di chi ancora mantiene la pena di morte.