Nuove sigle nella politica italiana. Cosa cambia?

 

La notizia  vista dalla stampa di lingua spagnola in Argentina e Messico

 

A cura di Eliana Zazzano

 

                  

Seguendo il principio generale “Nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”, i partiti e le coalizioni politiche in Italia stanno prendendo nuove forme.

Il “via” al cambiamento politico è stato dato dalla sinistra.

“Walter Veltroni, leader della nuova sinistra italiana”, è questo titolo che, nel

giornale argentino “Pagina12”, Lunedì 15 Ottobre 2007, annuncia la nascita del nuovo Partito Democratico (PD). “Tre milioni di persone hanno partecipato ieri alle primarie aperte per eleggere il leader del nuovo PD, nato dalla fusione tra i Democratici di Sinistra, sorto dal Partito Comunista, e dalla Margherita, i cattolici di sinistra”. I candidati erano 5 ma “ dei tre candidati più votati, Veltroni è stato il vincitore di fronte a due ex componenti della democrazia cristiana, il tecnico Enrico Letta e la combattente per le donne Rosy Bindi”.

“Lo scopo della fusione tra i due partiti di governo di fondare il PD è di fortificare l’indebolito Gpverno di Prodi ed avere un candidato che tenga testa all’ ex primo ministro, e magnate dei mezzi di comunicazione, Silvio Berlusconi nelle prossime elezioni di governo ”. “ L’ ascesa di Veltroni arriva in un momento  in cui il governo di Prodi affronta seri ostacoli al Senato. L’opposizione”- spiega “Pagina12”-  “con appena pochi voti a favore, è in grado di mettere in crisi il governo, com’è successo lo scorso Febbraio, quando fece cadere l’attuale  primo ministro”.

<<La fusione serve a rendere più governabile il paese>> ha dichiarato a “Pagina12” Alfredo Llana, uno degli organizzatori in Argentina del partito Democratico italiano. Llana fa notare come il nome del suo nuovo partito non sia casuale per il sindaco di Roma Veltroni che “ si identifica con la politica di Bill Clinton, l’ex presidente statunitense che ha guidato il partito democratico del suo paese”.

“Adesso” – continua il democratico argentino – “ con il nuovo partito in crescita, Prodi dovrà stare più tranquillo data l’ unione con Veltroni che è stato uno dei suoi principali promotori”. Secondo Llana, i seguaci di Berlusconi ipotizzano che Veltroni potrà fare cadere il capo del governo, prima che finisca il suo mandato, per rimpiazzarlo. Questo però “<<Non è l’ideale>>. L’unico a cui conviene che cada Prodi è Berlusconi, perché Veltroni sa che diventare primo ministro anticipatamente non garantisce la fiducia del Senato. Tutto il conflitto – Conclude il democratico di sinistra argentino Llama – Nasce perché prima di concludere il proprio mandato Berlusconi ha imposto una legge elettorale che, secondo i proprio sostenitori, ha fatto dell’ Italia un paese poco governabile nel dare al Senato il potere di veto”.

 

Domenica 18 Novembre, adesso è la destra a mutare forma.

Silvio Berlusconi, “ mostrando euforia e salutando con entrambe le braccia alzate ”, come si legge sul giornale argentino “ Clarin ”, “ si è concesso alla folla in piazza San Babila, tradizionale luogo d’incontro dei gruppi giovanili dell’estrema destra ” ed ha annunciato la nascita di un nuovo partito. “Berlusconi ha annunciato a sorpresa il grande cambio politico affermando che sono state raccolte 7 milioni di firme che chiedono <<di mandare Prodi a casa immediatamente e di andare alle elezioni anticipate>>”. “Il leader dell’opposizione ha spiegato che la metà di quelle che hanno firmato sono persone che non hanno votato per la coalizione di centrodestra”. L’ex premier italiano del nuovo partito ha detto: “Qui nasce un grande partito aperto a tutti e contro la vecchia politica”.

 

Il giorno dopo, Lunedì 19 Novembre, sul quotidiano messicano “Milenio”, leggiamo che “ nella conferenza stampa a Roma, il leader dell’ opposizione e imprenditore più ricco d’Italia ha dichiarato che la nuova formazione nascerà dallo scioglimento di Forza Italia, il partito fondato da lui con cui quasi 15 anni fa è entrato in politica”. “L’ex premier, Silvio Berlusconi, ha dichiarato che il nuovo partito si chiamerà “Popolo delle Libertà” e che si tratterà di un movimento <<nato dal basso, senza politicanti e aperto alle riforme<<”. “<<Questo giorno segnerà la storia politica dell’Italia dei prossimi decenni>> ha detto l’ex primo ministro. Tuttavia, gli alleati all’ interno della coalizione di centrodestra della Casa delle Libertà hanno dichiarato che non aderiranno al nuovo partito”. Gli alleati di Berlusconi lo hanno, infatti, accusato di avere seguito una strategia personalistica e sbagliata “puntando alla caduta del governo Prodi durante il dibattito per la legge finanziaria per il 2008 che la settimana scorsa fu approvata al Senato (dove il Governo ha una maggioranza di due seggi) ”.

 

Su “ LaNacion”, sempre Lunedì 19 Novembre, si leggono le varie reazioni degli alleati del centro destra che si rifiutano di unirsi al nuovo gruppo politico. “<<Di questo non se né parla>> ha detto con freddezza il leader di Alleanza Nazionale (AN), Gianfranco Fini, il secondo partito per importanza della destra italiana dopo Forza Italia. Fini ha definito come “confuso” il modo in cui è stata presentata la proposta dell’ ex premier ed ha annunciato che AN non si scioglierà per integrarsi nel nuovo partito di Berlusconi”.

“Pier Ferdinando Casini, leader dei democristiani dell’ UDC, neppure si è mostrato entusiasta della nuova formazione. <<E’ solo propaganda>> ha accusato”.

Anche la Lega Nord ha fatto sapere, tramite il deputato Roberto Maroni, che non ha la minima intenzione di unirsi al nuovo partito: “La Lega in ogni caso non è interessata”.

Continua “LaNacion” spiegando gli effetti della nascita del nuovo partito nel centro destra: “Il movimento del Cavaliere ha confermato così la morte della Casa delle Libertà, la coalizione di centro destra che ha governato in Italia dal 2001 al 2006. Inoltre ha lasciato completamente disorientati i suoi alleati, che al di là del rifiuto della proposta del loro ex leader, in realtà sanno che da soli non possono andare da nessuna parte”.

“Berlusconi punta adesso a creare una grande forza di centrodestra per sfidare il Partito Democratico (PD). Non per niente il Cavaliere ha scelto il Tempio di Adriano – Lo stesso luogo in cui Veltroni si presentò come nuovo segretario generale del PD – Per dare dettagli sulla nuova“creatura”.

“<<Questo partito non nasce come una fredda fusione decisa dai dirigenti dei partiti, come il Partito Democratico>> ha spiegato Berlusconi in conferenza stampa”.

 

Ancora il giornale argentino “LaNacion” spiega che negli ultimi giorni le forti critiche degli alleati sono state legate al rifiuto secco di Berlusconi di un qualunque dialogo con il Governo sulla legge elettorale. Si legge, infatti, che  “Ieri nel tornare ad invitare i suoi alleati ad unirsi al progetto – Berlusconi – Si sia mostrato per la prima volta disposto a sedersi a negoziare una nuova legge elettorale che permetta la governabilità del paese. <<Siamo aperti ad una nuova legge elettorale che non sia machiavellica>> ha detto Berlusconi”.  

L’articolo de “LaNacion” si conclude sottolineando l’astuzia dell’ ex premier che: “In maniera furba ha vincolato il suo appoggio alla riforma elettorale alla immediata chiamata a nuove elezioni”.