VERTICE DI
ANNAPOLIS:PROVE DI DIALOGO, NUOVE SPERANZE IN MEDIORIENTE.
La notizia vista dai
web magazine e dalle agenzie di stampa
Di Maria Concetta Giaimo
“Israeliani e palestinesi hanno raggiunto
un accordo su un documento comune che definisce la cornice dei futuri negoziati
per la pace in Medio Oriente. Oggi pomeriggio ad Annapolis le due parti,
rappresentate dal premier israeliano Ehud Olmert e dal presidente palestinese
Abu Mazen, hanno letto una dichiarazione congiunta davanti al presidente degli
Stati Uniti George Bush: i due leader politici si sono impegnati ad avviare
subito seri negoziati di pace e a compiere ogni sforzo possibile per
raggiungere un accordo entro fine
“ Sull'esito del consesso nel Maryland
sono subito piovute critiche e anatemi dalle estremita' contrapposte dello
scenario geo-politico, e regna comunque grande scetticismo. Il capo del Likud
all'opposizione, Benjamin Netanyahu, si e' affrettato a chiedere ai partiti
conservatori che appoggiano la coalizione di governo israeliana di uscirne al
piu' presto, e ha accusato ancora Olmert di svendere il Paese. L'Iran di
Mahmoud Ahmadinejad assicura che "Israele non sopravvivera'".
“Abu Mazen ha definito la conferenza di Annapolis
“un'enorme opportunita' per il Medio Oriente che e' ad un bivio", per
lanciare il cammino verso la pace, "un cammino irreversibile".
"Olmert ha mostrato un desiderio di pace che ha contribuito ad arrivare
all'incontro di oggi", ha detto ancora il leader palestinese che ha anche
riconosciuto che "senza lo sforzo senza riserve della Rice non saremmo qui
oggi"."La pace non e' impossibile da raggiungere se c'e' la
volonta'" ha continuato, sottolineando che "la pace non dipende solo
dalle nazioni arabe, ma dalla fine dell'occupazione" israeliana. "Domani
dobbiamo cominciare a parlare di tutte le questioni, compresa Gerusalemme"
ha detto ancora riferendosi ai negoziati che cominceranno il 12 dicembre
prossimo tra le parti. Uno stato israeliano che vive in sicurezza senza la
preoccupazione del terrorismo e uno stato palestinese libero dal terrorismo.
Spero che questo ci porti a un accordo di pace con tutti gli stati arabi.
"Vogliamo la pace. Chiediamo la fine del terrore, dell'incitamento e
dell'odio. Siamo disposti a un compromesso doloroso, ad accettare dei rischi
per realizzare queste aspirazioni", ha detto il premier israeliano Ehud
Olmert.Olmert rivolgendosi agli stati arabi li ha messi di fronte alle loro
responsabilità: "Sono contento di vedere qui i rappresentanti di molti
stati arabi che non hanno relazioni diplomatiche con Israele. E' giunta l'ora
che facciano questa scelta dolorosa per la nascita di un nuovo stato
palestinese".Bush ha aggiunto che se la 'visione' del Medio Oriente che
emerge da Annapolis fallisce, per la regione si aprira' "un futuro di violenza
e di terrore senza fine". "Se i leader palestinesi non
riusciranno ad attuare questa visione - ha detto Bush - una generazione di
palestinesi finira' nelle mani degli estremisti".
Secondo il presidente americano tutti devono fare la loro parte: i palestinesi
nel combattere il terrorismo, gli israeliani ponendo fine all'occupazione
iniziata nel '67, gli stati arabi nel riconoscere Israele e nel sostenere i
palestinesi, la comunità internazionale. Bush ha assicurato che gli Stati Uniti
aiuteranno i palestinesi e anche il Libano che ha bisogno di democrazia.
L'obiettivo della Conferenza di Annapolis sul Medio Oriente è quello di
far ripartire il negoziato, non di concludere un accordo, ha ribadito il
presidente americano, che ha sottolineato che il momento è storico
per raggiungere la pace tra israeliani e palestinesi. E' arrivato "il
momento giusto" per la pace tra israeliani e palestinesi. “ Così www.rainews24.it riporta la notizia.
"Siamo determinati a mettere fine al bagno di sangue,
alle sofferenze, a decenni di conflitto tra i nostri popoli", afferma la
dichiarazione sancita oggi ad Annapolis da una stretta di mano tra Olmert e Abu
Mazen, con Bush al centro sorridente. Resta da vedere se questa stretta di mano
diventerà un documento storico o andrà ad aggiungersi alle tante occasioni
perdute sulla strada della eterna ricerca di pace tra i due popoli. Alla
conferenza hanno partecipato 50 tra Paesi e organismi internazionali, compresi
Anche in dall’Italia il vertice è stato seguito con
attenzione poiché ha portato personalità illustri della politica italiana ad
esprimersi su ciò che sta accadendo:
”L'avvio del negoziato per un accordo di pace tra
israeliani e palestinesi annunciato alla conferenza di Annapolis e' "un
passo importante e coraggioso": ad affermarlo e' stato il ministro degli
Esteri Massimo D'Alema, al termine della colazione di lavoro seguita alla
sessione inaugurale della Conferenza. "Siamo tutti alla prova", ha
sottolineato il titolare della Farnesina, secondo il quale l'accordo per la
creazione di uno Stato palestinese entro il 2008 "non e' questione di
tempo, ma di volonta' politica.” Questo quanto evidenziato da www.adkronos.com
Ed anche dal
Vaticano non tardano ad arrivare i commenti: "Ho visto con vera gioia questo primo passo compiuto
nel Maryland: adesso mi auguro che la tempistica proposta sia attuata se, come
sembra gia' nel prossimo anno, dovrebbe esserci qualcosa di piu' concreto di
questo annuncio". Il card. Renato Raffaele Martino, presidente del
Pontificio consiglio della pastorale per i Migranti e gli itineranti, ha
commentato cosi' la conclusione della Conferenza di Annapolis a margine della
presentazione del messaggio del Papa per
“ Effetto
Annapolis: due palestinesi uccisi nella striscia di Gaza” questo è il titolo di
una notizia riportata su www.arabmonitor.info che continua dicendo:
Un velivolo israeliano ha lanciato un razzo su
Khan Younis, nel sud della striscia di Gaza, uccidendo due ufficiali della
polizia marittima palestinese e ferendo almeno altre dieci persone.